sabato 29 novembre 2014

...e son 31

Oggi, 31 anni orsono, ho avuto l'immensa gioia di essere mamma per la prima volta,di Adriano, un pargoletto che è arrivato cercato da me soprattutto, desiderosa di stringere tra le mie braccia quel calciatore in pancia che ho nutrito per nove mesi. Mi sposai il 12 settembre del 1982 e nel febbraio 1983 il mio ritardo di ciclo mi fece ben sperare: le analisi mi diedero ragione; ero incinta! Non sapevo cosa volesse dire, ma le prime nausee arrivarono puntali e i primi 3 mesi sono stati bruttarelli, la mattina in bagno...Lavoravo come insegnante di doposcuola a S.Andrea, una piccola scuola, dove io e altri colleghi facevamo il pomeriggio, mensa e gioco compresi. Quando annunciai la mia gravidanza, Marcella la mitica cuoca( allora si cucinava davvero , col sugo, ben condito, ottimo proprio!) si preoccupò subito e ogni fine giornata mi chiedeva cosa volessi mangiare il giorno dopo, dicendo che le donne incinte dovevano mangiare per due! Io le credevo o mi piaceva essere coccolata, ma tra lei e mia madre mi fecero mangiare bene bene e anche Adriano lo sentì perchè oggi è un buongustaio, attaccato al cibo genuino e casereccio: tacconi, pasta, secondi abbondanti...di tutto e di più! Sempre all'epoca, 31 anni fa, verso l'inizio del nuovo anno scolastico, ebbi una supplenza lunga a Fano, ma per evitare guai andai in congedo anticipato e gli ultimi mesi di gravidanza, io e Adri li passammo preparando il corredino: la maglietta di puro cotone( a me appartenuta, disse mamma Cesarina) per la prima vestizione, magliette di vari colori...io sapevo che tu eri ADRIANO, ma in caso tu avessi avuto voglia di essere chiamata MICHELA, il tuo corredino fu di colori neutri!Poi il necessario per il tuo arrivo in casa, la culla, il passeggino, la carrozzina, il necessario per il tuo primo bagnetto, la cremina per il tuo sederino e pannolini...Insomma i nove mesi volarono fino alla scorsa notte quando un allarme mi fece fare partenza per l'ospedale...ma tu non volevi ancora uscire, così passammo la notte su e giù per i corridoi, in monitoraggio, in visite, poi oggi pomeriggio alle 17.10 eccoti, delle belle calciate tue, delle belle urla mie, delle belle spinte del dottore e fatto! Adriano è tra le mie braccia: io piango e sento solo il mio piangere nel silenzio rispettoso dei dottori intorno a me e ricordo molto bene il tuo calore sul mio seno...ti sei subito tranquillizzato, il nostro è stato amore a prima vista...appena uscita dalla camera operatoria gridavo...è bello! è bello! Adriano è bello! Oggi pomeriggio ti ho telefonato alla stessa ora del tuo arrivo! e quando verrai a trovarmi ti abbraccerò con lo stesso calore ed amore di quei momenti di allora, finchè avrò fiato e forza per farlo! Ti voglio bene figlio mio! mamma tua.

domenica 2 novembre 2014

Cambio di orario!

Il temuto 26 ottobre è arrivato, si sono spostate le lancette degli orologi indietro di 1 ora! e che vuoi che sia? fino allo scorso anno non ci avevo fatto caso, sì lo so la solita routine, lavoro casa casa lavoro. Ma in questi giorni ho un quid in più: la solitudine della sera. Fino a quando c'è Ame a cena ok, cucino, preparo, gironzolo e va bene, poi si cena si chiacchiera della giornata, si scherza, poi io lavo i piatti, lui guarda il pc, poi " Mà vado ciao a domani, buonanotte " e il solito bacetto. Chiude la porta, scende le scale, mette in moto la Punto e ciao. Resto sola! Lo so devo uscire di casa, devo cercare luoghi di svago, devo cercare ...cosa, non lo so!Un uomo?! no, non ho voglia di dividere il mio con altri! però una compagnia mi servirebbe, forse + un autista, per portarmi dove vorrei andare, non so, a spasso, al mare, a una festa, a una pizza, a un aperitivo, per giocare a carte insieme o trovare un pezzo di un puzzle, o risolvere un cruciverba, o solo per scambiare una parola a voce alta nel silenzio della mia casa. Sto vaneggiando, o sto per cedere alla solitudine dell'inverno, al male dello stare sola per mezze giornate intere. La notte dormo e sogno anche, cose che facevo con fatica tempi addietro: non ho paura del buio, ma forse + paura di me che si dovrebbe confrontare con l'altro. Certo che se sto  a casa non c'è problema di confronto...ma se dovessi decidermi a uscire dal mio guscio...la paura di fare cilecca ancora è enorme, mi copre più del silenzio di casa mia.
Scusate lo sfogo!