lunedì 17 gennaio 2022

 17 gennaio 2022

Oggi si festeggia S.Antonio Abate protettore degli animale e di me"animalesca".

Da sempre nelle campagne questo è il periodo del maiale o del Nino, quando lo si uccideva per ottenere ottimo cibo per un anno intero. Il maiale lo si acquistava l'agosto precedente, un bel maialino che veniva allevato con pastoni vari...lui mangia di tutto, avanzi di cibo in primis ! Poi lo si curava come se fosse un animale di casa, con amore e devozione: ricordo che quando babbo lo sfamava prima si alzava su due zampe, lo annusava e poi via a mangiare nel trogolo! la vita del maiale è stata sempre sorvegliata da S.Antonio che era presente nella stalla sotto forma di calendario o santino! Passano i mesi , e arriva dicembre inizi gennaio...il maiale è pronto. Un pò molto dispiaceva ucciderlo ma tant'è! veniva il "mazzarino" che faceva un lavoro di fino con acqua calda, coltelli affilati e poi( negli ultimi anni pistola) e il maiale finiva appeso al soffitto della stalla...pulito e pronto per essere lavorato. Di solito si cominciava la mattina molto presto, si accendeva il fuoco del camino con un bel paiolo di acqua calda per pulire i budelli...sulla tavola da cucina si metteva una pacca di maiale x volta: si cominciava a togliere il lardo, a tagliare i pezzi che poi sarebbero diventati prosciutto, salsicce, salami e lonze. Si portava in soffitta sulla "salata" il lardo, il prosciutto, le lonze e vi si sfregava  sopra molto sale grosso e si massaggiava la carne con amore. Di sotto in cucina, le parti meno nobili, orecchio, coda, guancia si pulivano, si mettevano nel paiolo sul camino a "sbrodare", cioè spurgarsi...poi i vari pezzi si tritavano e si condivano con sale, pepe, buccia di arancia e limone, venivano insaccati e sarebbe poi stata la "coppa di testa" ed era il primo salume da mangiare dopo 15/20 giorni! Intanto gli uomini e chi era  intorno facevano colazione con polpettine di carne cotte alla brace, la scusa era di assaggiare la loro sapidità! La mattinata si concludeva a tarda sera con le salsicce e i salami che racchiusi nei loro budelli naturali venivano appesi a dei bastoni posti nel alto più fresco della casa. Io bambina ho assistito per anni a questo rito facendo il mio dovere, guardare i lavoranti, andare a comprare il filo che mancava o il sale che non era mai abbastanza, portando da bere, aiutando tra un compito di scuola e l'altro. Nei decenni il maiale è stato sempre meno presente nella mia vita perchè, mancando i " vecchi" noi giovani ci siamo allontanati dalla tradizione e, peccato, abbiamo ridotto l'amore per le bestie di casa...io ho sempre ricercato il sapore dell'infanzia di questo periodo e solo quando a S.Andrea di Suasa si faceva la famosa festa del Nino, tornavo indietro nel tempo, salivo al paese per comprare un panino con salsiccia cotta alla brace o per gustare ,sotto il tendone-ristorante la "ciccia" buona di una volta. Spero di poter ripeter di nuovo quest'esperienza olfattiva-gustativa forever!

la coppa di testa

pasta x salsicce

la salata

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