giovedì 27 gennaio 2022

 GIORNO della MEMORIA 2022

Ricordo la nebbia ad Auschwitz

Ricordo il gelo e non solo perchè era inverno

Ricordo il suono dei corvi segno di morte

Ricordo il mio collega polacco Rizard che lì aveva perso i suoi familiari

Ricordo che non riuscimmo a parlare ad alta voce

Ricordo il rumore della ghiaia sotto le nostre scarpe che faceva chiasso

Ricordo le varie stanze con le valigie

                                     con le stampelle

                                     con i passeggini dei bimbi

                                     con le scarpe

                                    con i capelli

Ricordo che uscimmo con le spalle curve

                                    con il cuore gonfio di dolore

                                                                   di vergogna

                                                                   di rabbia

Ricordo che mi avvicinai a Rizard e lo guardai come si fa con un amico

                                                                                                    un parente

Ricordo tutto e ogni anno ricordo

                                          e non scordo.


Guccini canta...

Son morto con altri cento, son morto ch' ero bambino, passato per il camino e adesso sono nel vento e adesso sono nel vento.... Ad Auschwitz c'era la neve, il fumo saliva lento nel freddo giorno d' inverno e adesso sono nel vento, adesso sono nel vento... Ad Auschwitz tante persone, ma un solo grande silenzio: è strano non riesco ancora a sorridere qui nel vento, a sorridere qui nel vento... Io chiedo come può un uomo uccidere un suo fratello eppure siamo a milioni in polvere qui nel vento, in polvere qui nel vento... Ancora tuona il cannone, ancora non è contento di sangue la belva umana e ancora ci porta il vento e ancora ci porta il vento... Io chiedo quando sarà che l' uomo potrà imparare a vivere senza ammazzare e il vento si poserà e il vento si poserà... Io chiedo quando sarà che l' uomo potrà imparare a vivere senza ammazzare e il vento si poserà e il vento si poserà e il vento si poserà...

lunedì 17 gennaio 2022

 17 gennaio 2022

Oggi si festeggia S.Antonio Abate protettore degli animale e di me"animalesca".

Da sempre nelle campagne questo è il periodo del maiale o del Nino, quando lo si uccideva per ottenere ottimo cibo per un anno intero. Il maiale lo si acquistava l'agosto precedente, un bel maialino che veniva allevato con pastoni vari...lui mangia di tutto, avanzi di cibo in primis ! Poi lo si curava come se fosse un animale di casa, con amore e devozione: ricordo che quando babbo lo sfamava prima si alzava su due zampe, lo annusava e poi via a mangiare nel trogolo! la vita del maiale è stata sempre sorvegliata da S.Antonio che era presente nella stalla sotto forma di calendario o santino! Passano i mesi , e arriva dicembre inizi gennaio...il maiale è pronto. Un pò molto dispiaceva ucciderlo ma tant'è! veniva il "mazzarino" che faceva un lavoro di fino con acqua calda, coltelli affilati e poi( negli ultimi anni pistola) e il maiale finiva appeso al soffitto della stalla...pulito e pronto per essere lavorato. Di solito si cominciava la mattina molto presto, si accendeva il fuoco del camino con un bel paiolo di acqua calda per pulire i budelli...sulla tavola da cucina si metteva una pacca di maiale x volta: si cominciava a togliere il lardo, a tagliare i pezzi che poi sarebbero diventati prosciutto, salsicce, salami e lonze. Si portava in soffitta sulla "salata" il lardo, il prosciutto, le lonze e vi si sfregava  sopra molto sale grosso e si massaggiava la carne con amore. Di sotto in cucina, le parti meno nobili, orecchio, coda, guancia si pulivano, si mettevano nel paiolo sul camino a "sbrodare", cioè spurgarsi...poi i vari pezzi si tritavano e si condivano con sale, pepe, buccia di arancia e limone, venivano insaccati e sarebbe poi stata la "coppa di testa" ed era il primo salume da mangiare dopo 15/20 giorni! Intanto gli uomini e chi era  intorno facevano colazione con polpettine di carne cotte alla brace, la scusa era di assaggiare la loro sapidità! La mattinata si concludeva a tarda sera con le salsicce e i salami che racchiusi nei loro budelli naturali venivano appesi a dei bastoni posti nel alto più fresco della casa. Io bambina ho assistito per anni a questo rito facendo il mio dovere, guardare i lavoranti, andare a comprare il filo che mancava o il sale che non era mai abbastanza, portando da bere, aiutando tra un compito di scuola e l'altro. Nei decenni il maiale è stato sempre meno presente nella mia vita perchè, mancando i " vecchi" noi giovani ci siamo allontanati dalla tradizione e, peccato, abbiamo ridotto l'amore per le bestie di casa...io ho sempre ricercato il sapore dell'infanzia di questo periodo e solo quando a S.Andrea di Suasa si faceva la famosa festa del Nino, tornavo indietro nel tempo, salivo al paese per comprare un panino con salsiccia cotta alla brace o per gustare ,sotto il tendone-ristorante la "ciccia" buona di una volta. Spero di poter ripeter di nuovo quest'esperienza olfattiva-gustativa forever!

la coppa di testa

pasta x salsicce

la salata