lunedì 6 ottobre 2008

Sigrid e la merenda d'infanzia


ciao,

indice un concorso.

Partecipo con piacere per ricordare l'infanzia mia.Ho praticamente vissuto i miei primi anni di vita nel forno dei miei genitori,sotto casa mia, quando d'estate il pavimento della cucina era infuocato per il forno acceso, ma non mi sono mai lamentata e non cercavo certo il condizionatore d'aria.Quando era veramente caldo da bollire, mio padre mi diceva:"Antò, vai dalla Netta compra un cono per te, uno per mamma e uno per me:eccoti 100 lire, riporta il resto"Io aspettavo con ansia quell'ordine, volavo via come un fulmine, facevo i 50 metri di distanza dal bar come avessi un cane alle calcagna.Arrivata la Netta ancora faceva il gelato:girava con un mestolo di legno il latte, lo zucchero e altri ingredienti in una gelatiera(ma x me era come se facesse una magia).Io aspettavo pazientemente che il gelato fosse pronto in punta di piedi assaporando i sapori prima con il cervello, poi col naso infine...eccoli pronti:3 coni di gelato al gusto panna "vera" che io tenevo in mano come fosse una reliquia.Il viaggio di ritorno stavolta era a passo di marcia,se correvo avrebbero potuto cadere i coni.Ma la goduria era leccare di continuo, x 50 metri, 3 coni gelato...leccavo prima intorno al cono, poi su su fino alla panna e poi di nuovo giù fino al cono e poi...finalmente babbo e mamma avevano il loro sospirato gelato rimasto..."Bà, ecco il resto ,40 lire!" tra un'ultima leccata e un ultimo sbriciolio di cono della Netta.

1 commento:

  1. che bel racconto ... che emozionante !!!! l'ho letto di fretta di fretta finche non hai cominciato a leccare i gelati !!! avevo paura che a un certo punto della storia ti cadessero per terra ...
    AinhoainSardinya

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